La Corte Costituzionale italiana ha recentemente dichiarato validi cinque quesiti referendari per i quali sono state raccolte ben 5 milioni di firme nel 2024. Si tratta di un’importante occasione per i cittadini di contribuire attivamente al cambiamento del paese attraverso il voto.
Il referendum del 2025 si concentra principalmente su tematiche legate al mondo del lavoro e alla cittadinanza, con l’obiettivo di migliorare le condizioni dei lavoratori e favorire l’integrazione di chi vive e contribuisce alla società italiana.
I cinque quesiti referendari
1. Stop ai licenziamenti illegittimi
Questo quesito mira ad abrogare la norma che attualmente impedisce il reintegro nel posto di lavoro per i dipendenti di imprese con più di 15 dipendenti, assunti dal 7 marzo 2015, dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3,5 milioni i lavoratori penalizzati da questa legge, che non consente il ritorno al proprio posto di lavoro anche quando un giudice dichiara ingiusto il licenziamento.
2. Maggiori tutele per i lavoratori delle piccole imprese
Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, attualmente un lavoratore licenziato illegittimamente può ottenere al massimo 6 mensilità di risarcimento. Questa condizione mantiene circa 3,7 milioni di dipendenti in uno stato di forte soggezione. Il quesito propone di abolire questo limite e di aumentare l’indennizzo considerando la capacità economica dell’azienda, i carichi familiari e l’età del lavoratore.
3. Riduzione del lavoro precario
In Italia circa 2,3 milioni di persone hanno contratti a tempo determinato. Attualmente, questi rapporti possono essere stabiliti fino a 12 mesi senza necessità di giustificare il lavoro temporaneo. Questo quesito propone di ripristinare l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato, rendendo il lavoro più stabile.
4. Maggiore sicurezza sul lavoro
Con circa 500.000 denunce annuali di infortuni sul lavoro e quasi 1.000 morti, è necessario modificare le norme attuali che non estendono la responsabilità all’impresa appaltante in caso di infortunio negli appalti. Il quesito propone di abrogare queste norme e di estendere la responsabilità dell’imprenditore committente, garantendo maggiore sicurezza sul lavoro.
5. Più integrazione con la cittadinanza italiana
Questo quesito propone di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia necessari per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che sarebbe poi trasmessa ai figli minorenni. Questa modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per circa 2,5 milioni di cittadini di origine straniera che in Italia nascono, crescono, studiano e lavorano, allineando il paese agli standard dei maggiori paesi europei.
Un’occasione di cambiamento
Il referendum 2025 offre a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi su questioni fondamentali che riguardano il diritto del lavoro e l’integrazione. Come sottolineato nella campagna referendaria: “Ciascuno di noi, con il voto, ha la possibilità di cambiare in meglio il Paese”.
L’invito è chiaro: “VOTIAMO SÌ PER CAMBIARE L’ITALIA”, per rendere il lavoro più sicuro, per eliminare le leggi che hanno reso i lavoratori più poveri e precari, e per rimuovere l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a milioni di persone che contribuiscono attivamente alla società italiana.
Sarà importante seguire l’evoluzione del dibattito pubblico su questi temi nei prossimi mesi, in vista dell’importante appuntamento elettorale del 2025.

