HaikuFestival Craig TABORN_concerto | Pietro BABINA_performance

Quando:
14 Dicembre 2019@20:00–22:30 Europe/Rome Fuso orario
2019-12-14T20:00:00+01:00
2019-12-14T22:30:00+01:00
Dove:
Teatro Felix Guattari
via orto del fuoco 3
47121 Forlì

HaikuFestival Craig TABORN_concerto | Pietro BABINA_performance

AREA SISMICA & MASQUE TEATRO HAIKUFESTIVAL

ore 21.00 PIETRO BABINA – Macello
ore 22.15 CRAIG TABORN >>> Data Unica in Italia <<<
piano solo

c/o Teatro Felix Guattari [ex Filanda Maiani] – Via Orto del Fuoco, Forlì

CRAIG TABORN >>> Data Unica in Italia <<<
pianoforte

Compositore, pianista e tastierista, Craig Taborn è considerato una delle stelle più luminose del firmamento della musica non solo jazzistica attuale.
Newyorkese di adozione, si è rapidamente imposto nella scena più concorrenziale del pianeta, suonando e registrando con figure di primo piano quali Roscoe Mitchell, Wadada Leo Smith, Tim Berne, Steve Coleman, Lester Bowie, Evan Parker, Bill Laswell, Susie Ibarra, Bill Frisell e tanti altri.
Attualmente è membro del Chris Potter’s Underground, Roscoe Mitchell’s Note Factory and Quintet, Tim Berne’s Hard Cell and Science Friction ensembles, Drew Gress’ 7 Black Butterflies, Gerald Cleaver’s Uncle June, Farmer’s by Nature con William Parker e Cleaver, Anker/Taborn/Cleaver, David Binney’s Welcome to Life band and Quartet e il Susie Ibarra’s trio.
È stato eletto miglior nuovo talento jazz nel 2004 da Musica Jazz e salutato come il “n.1 Rising Star Keyboardist” dal Downbeat Critics.
Ha inciso decine di cd come side man o a suo nome per tutte le più importanti etichette internazionali, come l’ECM, Intakt Records, Tzadik, Clean Feed, ecc.
L’eclettismo di Taborn lo porta ad avere contemporaneamente diversi suoi progetti, come il trio a suo nome, il quintetto Junk Magic, l’Ancients and Moderns ensemble ed è membro della band progressive noise/punk The Gang Font, oltre che essere acclamato per il suo solo al pianoforte acustico, protagonista della serata del 14 dicembre.

MACELLO

di Pietro Babina/Giovanni Brunetto

Drammaturgia: Pietro Babina Jonny Costantino
Regia: Pietro Babina
Immagini: Giovanni Brunetto
In scena: Pietro Babina (voce e suono), Giovanni Brunetto (immagini)
Produzione: Mesmer

Questo lavoro prende ispirazione dalla collezione di poesie omonima del poeta Ivano Ferrari, pubblicata da Einaudi nel 2004.
Ferrari ha lavorato per anni in giovane età nel macello comunale di Mantova e durante questo periodo ha tratto ispirazione da quel contesto. Il risultato è una poesia che ribalta radicalmente l’idea cristallizzata di “poetico”, mostrando come la pratica della poesia possa attraversare anche luoghi e immaginari terrificanti come quello del continuo prodursi di morte violenta e di come questo possa divenire, potenziale e potente paesaggio di riferimento per un poeta.
La mia scelta iniziale, di lavorare su questo materiale, si iscriveva in un percorso sulla memoria dei campi di sterminio nazisti e sull’eterna domanda, di come degli uomini, a noi in tutto simili, abbiano potuto compiere una tale mostruosità. Leggendo Macello ho immediatamente ravvisato, non solo un’analogia nella produzione meccanica di morte, ma ancora più inquietante, la sensazione che questi luoghi, nel cuore delle nostre città, siano luoghi in cui si mantiene ardente, come brace sotto le ceneri, un’attitudine allo sterminio, che siano luoghi in cui il concetto di sterminio persiste come possibile normalità e che le nostre società, sono organismi al cui interno, pulsa anche questo: uno sterminio continuo al momento rivolto verso il diverso in quanto animale (cosa a mio parere non meno grave), e che potrebbe da un momento all’atro mutare il suo soggetto di riferimento. Nel procedere in questo viaggio, ho sviluppato sempre più fortemente un’attenzione verso come la crudeltà e la sofferenza riservata agli animali, sia in tutto identica a quella riservata agli umani discriminati. Tutto passa attraverso un pregiudizio più o meno raffinato, ma fortemente radicato nella nostra (in quanto homini sapiens) specie. La presunzione di essere detentori di alcune caratteristiche metafisiche che ci consentono di prevalere anche crudelmente su altri esseri viventi una volta classificati di specie diversa (ovviamente inferiore). Questo meccanismo pregiudiziale non è mai sopito, a volte più circoscritto o ammansito, ma sempre pronto al risveglio quando il pregiudizio lo richiama ridefinendone la cornice. Come alcuni dicono, non vi saranno mai diritti universali, se non verranno in essi compresi anche quelli di tutti gli esseri viventi che ci circondano che vivono assieme a noi su questo pianeta.
Questa “azione poetica” non è un reading di poesie, ma qualcosa di più articolato, qualcosa di più simile ad un concerto per voce sola (anche simbolicamente), una voce che tenta di restituire in modo assolutamente non documentaristico, quel magma ribollente, , infernale, scabroso e nascosto, che sgorga dalla pratica quotidiana della macellazione. La voce ha un accompagnamento visivo fatto di materiali concreti e incongrui, prodotti con mezzi analogici. -Pietro Babina

ingresso intera serata €15
singolo evento €10

L’HaikuFestival proseguirà il giorno seguente, Domenica 15 dicembre, questa volta presso Area Sismica, con il seguente programma:

ore 18.00 MASQUE TEATRO – Luce

ore 18.30 THE LAST DREAM OF THE MORNING – John Butcher | John Edwards | Mark Sanders

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